CHIESA DI SAN VITO
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“L’orientamento era in origine diverso e l’altare era posto dove
troviamo il portale d’ingresso.
La prima descrizione della chiesa è rintracciabile nella visita pastorale del 1575 di S. Carlo Borromeo. Fu in seguito ristrutturata più volte ed assunse l’aspetto attuale nel 1804.
LA COSTRUZIONE
Posta lungo la strada per Selvino, presenta una semplice facciata intonacata e un portico che corre lungo il lato sinistro.
L’ingresso principale si apre verso un piccolo sagrato.
In alto è stata aperta una finestra di gusto settecentesco, vicino è visibile una pietra con incisa una data di difficile lettura, forse 21 settembre 1485.
La parete sinistra, intonacata e riparata dal portico, è decorata da alcuni affreschi databili alla fine del XV-inizio XVI secolo. Sopra l’ingresso laterale si legge una data dipinta, 1618.
L’INTERNO
La chiesa è ad una sola navata, suddivisa in tre campate da due archi a sesto acuto e da un arco a tutto sesto che immette nel presbiterio. Quest’ultimo, di forma quadrata, si apre su un piccolo coro semicircolare ed è frutto dei lavori attuati nel 1804.
L’orientamento era in origine diverso e l’altare era posto dove troviamo il portale d’ingresso; sulla parete, in alto, sono ancora leggibili alcuni frammenti di un affresco con Annunciazione.
In seguito, forse nel settecento, l’altare fu addossato alla parete, ora non più esistente perché si apre il presbiterio. Sulle pareti della prima campata sono dipinte ad affresco diverse Madonna col Bambino, Madonna del latte e santi, tutti databili al XV secolo, uno porta l’iscrizione 1462. Sulla parete di fronte si trovano l’ingresso al campanile e una piccola cantoria con organo.
La terza campata è occupata, sul lato sinistro, da una grande tela dalla bella cornice in legno con dipinta Assunzione di autore ignoto del XVII secolo di ambito bergamasco. Un interessante Crocifisso del XVII secolo, riconducibile a Jacopo Onesti di Pordenone.
La parete destra è quasi interamente occupata dall’altare un tempo dedicato a S. Rocco, in legno dipinto con paliotto decorato con fiori e frutti, del XVII secolo. Sopra troviamo un’ancona con statue di legno, del XVI secolo rappresentano S. Antonio abate, S. Rocco e S. Vito, al centro.
Nell’abside vi è una tela con S. Maria Assunta tra i SS. Fermo e Rustico d’autore ignoto di ambito bergamasco della fine del XVI-inizio XVII secolo. Nei pennacchi le immagini dei quattro Evangelisti dipinte dal decoratore bergamasco Emilio Nembrini all’inizio del ‘900, così come tutte le decorazioni della volta.