SANTUARIO DELLO ZUCCARELLO
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“Originariamente era una semplice cappella addossata alle pareti dell’antico castello della famiglia Vitalba
La tradizione fa risalire la fondazione della chiesa all’8 dicembre 1374 per volontà del nobile Bernardo Vitalba, che sul colle aveva il suo castello. Per secoli la chiesa rimase di proprietà della famiglia Vitalba e solo nel 1847 fu trasferita alla Fabbriceria della Parrocchia di Nembro. Lungo la mulattiera che sale alla chiesa vi sono le tribuline dei Misteri del Rosario, documentate nel 1738 ma probabilmente erette nella metà del ‘600. La festa patronale, particolarmente frequentata dai nembresi, ricorre l’8 agosto.
LA COSTRUZIONE
Del castello è rimasto ben poco. In origine fu costruita una semplice cappella addossata alle pareti dell’antica dimora. Un primo ampliamento fu effettuato nel ‘500, ne seguirono altri, l’ultimo nei primi decenni del ‘900. La facciata, realizzata anch’essa in quegli anni, presenta un ampio portico con tre arcate a sesto acuto. Nel 2004 si è concluso il restauro del complesso che sorge intorno alla chiesa.
L’INTERNO
La chiesa è ad una sola navata, le pareti sono state affrescate dal nembrese Giovanni Rodigari nel 1913. Presenta due piccole cappelle erette nel 1912.
Sui pilastri di quella a sinistra sono visibili due affreschi di Madonna col Bambino di cui uno datato 1512. Vi era poi una Pietà, dalla tradizione attribuita a Giovan Battista Moroni, rubata negli anni ‘90. Nell’altra, dal 2005 è collocata la natività di Enea Salmeggia detto Il Talpino (1565 ? – 1626), ai lati del dipinto statue in gesso e stucco che rappresentano i profeti Zaccaria e Isaia, opere del 1682 degli scultori ticinesi Sala.
Nel presbiterio l’altare è inserito in un grande arco. Dipinte sulla parete, rispettivamente a sinistra ed a destra, le figure di S. Donato e S. Francesco; più in alto Vergine Annunciata e Angelo annunciante ascrivibili a Francesco Cavagna (1580 ca.-1630). Sempre dello stesso pittore è la Visitazione sulla parete a sinistra della piccola nicchia nella quale è posto l’altare. Di fronte vi è La fuga in Egitto di Francesco Muzio, pittore sconosciuto del ‘600. Sull’altare maggiore una Pietà, denominata Madonna Addolorata, d’autore ignoto d’ambito bergamasco, del 1533. Nei vani adiacenti della sacrestia troviamo diversi dipinti di autori ignoti del ‘600-‘700 ed alcuni più recenti che testimoniano, insieme a numerosi ex voto, la fede e la devozione che lega i nembresi al santuario.